Un Savorgnan rivoluzionario come intima suggestione di una Udine capitale del Friuli civista

Fogolâr Civic e Fogolâr Politic hanno ricordato a Udine, presso il tiglio che lo commemora, il grande capopopolo rinascimentale Antonio Savorgnan, assassinato a Villaco da mano aristocratica protetta da Venezia.
Nel 2012, collaborante il Comune di Udine, il fogolarismo civista locale guidato dal prof. Alberto Travain, aveva piantumato, presso l'area verde Minen, all'angolo tra le vie Crispi e Morpurgo, sul limite storico tra la città medievale e i suoi borghi, un virgulto di tiglio, per ricordare Antonio Savorgnan, primo leader friulano popolare moderno, a cinquecento anni dal suo assassinio, avvenuto a Villaco, il 27 maggio 1512, per mano aristocratica protetta da Venezia. Il Savorgnan, infatti, beniamino della plebe udinese e dei contadini del Friuli, in un primo tempo aveva sostenuto la Serenissima in Terraferma per poi schierarsi contro di essa con l'Impero asburgico, sollevando prima i popolani contro i nobili filoimperiali per poi ingraziarsi l'imperatore Massimiliano cui prontamente chiese protezione contro le vendette della nobiltà. Cadde trafitto presso il duomo villacense difeso fino all'ultimo solo da un fedelissimo vicentino che morì con lui. Il 27 maggio 2023, quindi, come ogni anno nella ricorrenza, i fogolaristi di Travain si sono incontrati presso quel tiglio, già bello e robusto, per rinnovare il loro appuntamento con un grande eppure controverso personaggio della storia friulana e mitteleuropea. Il Savorgnan più simpatico ai friulanisti vecchio stampo per il suo tradimento a favore dell'Austria contro l'odiata Venezia. Il Savorgnan più caro a civismo e populismo di ogni colore per la sua leadership democratica pur padronale e paternalistica. "Che Guevara friulano" lo definiva con un azzardo l'intellettuale Detalmo Pirzio Biroli. Che la sua ambizione tutta rinascimentale al principato del Friuli con l'appoggio delle classi subalterne abbia nella pratica "svegliato" un popolo che primo od unico in Età Moderna ebbe un proprio tribunato o controparlamento resta evidente. A quel leader rivoluzionario di una Udine capitale civica della Friulanità in quanto città interprete delle istanze civili e sociali del territorio contro i poteri conservatori e tirannici imperversanti, ecco che il movimento euroregionalista e civista del Fogolâr Civic / Fogolâr Politic "Europa Aquileiensis" ha reso il debito tributo di memoria, presenti, oltre al coordinatore prof. Travain, le attiviste maestra Manuela Bondio,sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Iolanda Deana, sig. Eugenio Pidutti e sig.ra Paola Taglialegne. Travain ha ricordato ilparticolare valore simbolico di tale rimembranza nell'ottavo centenario della città di cui i Savorgnan furono signori e despoti popolari, acclamati ed odiati, in una simbiosi tale da pervenire persino ad uno stemma condiviso. "Chel tei achì lu àn plantât chei dal Fogolâr Civic cul Comun di Udin tal 2012 par ricuardâ Toni Savorgnan, menadôr di popul furlan prin moderni" attestava la scritta su nastro tricolore euroregionalista, collocato tra i rami della pianta, a rammentare ai passanti la storica vicenda.