Per la prima volta nel luogo dell’ultima grande battaglia a favore dell’indipendenza friulana

25.03.2023

I fogolaristi di Travain alla cortina di Bottenicco (Moimacco), testimone della "Waterloo del Friuli" del 1419, sulle orme di Marco di Moruzzo, l'eroico alfiere del Patriarcato politico di Aquileia che preferì il patibolo alla resa a Venezia.

"Pai 1602 agns di Vignesie comandant pardut, ca si met un ricuart de ultime grande bataie furlane cuintri chê invasore, che Cividât si jere butât insiemit, alore i furlans chei fedêi al Patriarcjât, dutune cui ongjars, cui venits scjampâts, gurizans, cragnulins e ce altri a àn tentât achì a Butinins l'ultin front, là che si à viodude la ultime volte la biele bandiere cu la acuile d'aur menade di Marc di Murùs, chel eroic che si à fat copât par no mai molâ il standart nestri al nemì". Questo il testo della piccola dedica che delegazione dell'ultratrentennale movimento civista euroregionale Fogolâr Civic / Fogolâr Politic "Europa Aquileiensis" ha deposto il 25 marzo 2023, compleanno di Venezia, al centro dell'antica cortina di Bottenicco (Moimacco) che nel 1419 assistette all'ultimo atto, sul piano strategico, della guerra veneto-imperiale che portò alla caduta dello Stato aquileiese nelle mani della Serenissima. Sul campo di Bottenicco mezza Mitteleuropa fu al fianco del patriarca di Aquileia Ludovico di Teck e del suo eroico alfiere Marco di Moruzzo nel tentativo di recuperare la potente Cividale, passata al nemico. Fu la "Waterloo della Nazione Friulana", ricordata, nei seicentenario, solennemente, nel 2019, proprio dai fogolaristi udinesi, nella Sala del Gonfalone del capoluogo del Friuli Storico che strenuamente allora si batté al fianco del Patriarca contro Venezia e i suoi alleati. "Per l'ultima volta qui si vide sul campo la bella bandiera con l'aquila d'oro su fondo azzurro, il cielo del Friuli solcato dal volatile sacro a Zeus o Giove, portata dal vessillifero che poi rifiutò – preferendo il patibolo – di consegnarla ai veneziani trionfanti. Una memoria che restituisce un brivido di commozione in luoghi di grande storia dai più purtroppo dimenticata!" ha detto il leader fogolarista prof. Alberto Travain, accompagnato dalle sodali sig.ra Marisa Celotti e sig.ra Paola Taglialegne. Da molti anni l'intellettuale e politico udinese rimarca l'importanza storica dei fatti di Bottenicco e più in generale del grande assedio cividalese che decise le sorti di quell'antica guerra e quelle dello Stato patriarcale, ma è stata questa la prima volta che una rappresentanza di Fogolâr Civic / Fogolâr Politic, il movimento da lui guidato, si è portata davvero nella località per commemorarvi detta vicenda. Travain, commosso, si è inginocchiato nel prato dello spiazzo della cortina di fronte alla bandiera friulana a terra, in omaggio ai combattenti e ai caduti di quell'ultimo conflitto per la libertà friulana. La delegazione civista di Udine è stata cordialmente accolta nel pittoresco borgo rurale da alcuni abitanti incuriositi e colpiti dalla pregnanza del fatto rimembrato.

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