Omaggio civista all’architetto Cherici, genius loci dell’“urbs” udinese

09.03.2023

Con Fogolâr Civic e Fogolâr Politic, l'assemblea civica dell'Arengo di Udine ha salutato per l'ultima volta un suo benemerito magistrato alle esequie tenutesi nella cattedrale della città.

"L'Arengo udinese al compianto procuratore Cherici": questa la dedica, su nastro bianco, nero e rosso, tricolore civista municipale, associato a un mazzo di cinque rose corrispondenti ai quintieri storici della tradizione rionale cittadina. Questo, in sintesi, l'omaggio che il civismo della Capitale del Friuli Storico ha voluto rendere, giovedì 9 marzo 2023, alle esequie del compianto arch. Amerigo Cherici, fiore all'occhiello della più libera e profonda intellighenzia della città. L'estremo saluto della cittadinanza, sul sagrato del Duomo, è stato reso dalla grande bandiera esposta ogni anno all'Università, a Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, in occasione delle settembrine tornate dell'Assemblea arengaria di cui l'architetto fu intraprendente procuratore. A reggere l'insegna, levata in aria per l'ultimo omaggio al feretro, il cameraro-presidente del civico Congresso prof.ssa Renata Capria D'Aronco insieme al cancelliere dell'Assemblea prof. Alberto Travain e alle consigliere rionali arengarie maestra Manuela Bondio e sig.ra Marisa Celotti, oltre alla segretaria del movimento Fogolâr Civic / Fogolâr Politic sig.ra Iolanda Deana e all'ex consigliera dell'Arengo sig.ra Renata Marcuzzi. Il cancelliere del Parlamento popolare udinese prof. Travain ha ricordato in particolare la delibera arengaria del 29 settembre 2016, promossa dal Cherici, sotto il titolo di "Esortazione in ordine alla promozione di un rispetto istituzionale dell'identità dei luoghi" (arengumutini290916.16.5.2), invitante "Sindaco, Giunta e Consiglio del Comune di Udine, Istituzioni e società, alla promozione di un rispetto istituzionale dell'identità dei luoghi, con particolare riguardo a momenti e sedi della progettazione e della gestione urbanistiche, accennandosi contestualmente al caso della nuova pavimentazione di Via Mercatovecchio e alla necessità di una lettura attenta delle relazioni esistenti tra elementi del territorio, sottolineando come una seria progettualità per il Centro Storico cittadino debba passare senz'altro attraverso un riconoscimento dello stesso quale nodo vitale la cui sistemazione può incidere proficuamente anche sull'auspicato recupero di una concezione di Udine come 'Nuova Aquileia' in un ampio contesto internazionale, eventuale svolta nelle modalità di governo del territorio, affrancate da sottoculture affaristiche e burocratiche che sottraggono vitali spazi a una cultura della progettazione e della partecipazione civica". Grazie all'arch. Cherici, infatti, l'Assemblea di popolo della città poté giovarsi di una visione profonda e coerente sul tema delle scelte da assumersi in materia urbanistica nel Centro Storico, "visione poi in larga parte disattesa dalla pochezza d'orizzonti dell'Amministrazione comunale, non meglio autodefinitasi come Amministrazione 'del fare'".  Presente, fra tanti, alla cerimonia funebre, anche il candidato sindaco dott. Ivano Marchiol, alla cui formazione il Cherici aderiva, coerentemente con le ponderate proprie linee culturali. 

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