Omaggio civico udinese ai “Signornò” delle Alpi

Presso la Vera di San Giovanni, a Udine, gli onori del fogolarismo civista friulano alle "Penne Nere" disubbidienti, a cominciare dal Patrono, Maurizio, generale romano ribelle all'ordine di massacrare alcune popolazioni alpine. Il coordinatore del movimento Fogolâr Civic / Fogolâr Politic "Europa Aquileiensis", prof. Alberto Travain: "Ovvieremo all'oblio colpevole di un eroismo non 'politically correct'!".
"Agli Alpini e alle genti alpine che osarono ribellarsi nel corso dei secoli contro ogni tirannia e barbarie": questa la dedica che il movimento civista friulano ed alpino-adriatico Fogolâr Civic / Fogolâr Politic "Europa Aquileiensis" ha collocato, domenica 14 maggio 2023, di buon mattino, a Udine, presso il Puteale di San Giovanni, in Piazzetta Belloni, cimelio storico di rivoluzione rimandante alla "Joibe Grasse" 1511, per rinnovare, proprio in occasione della 94^ Adunata Nazionale degli Alpini d'Italia, l'obliata memoria di chi a ridosso delle Alpi insorse nella Storia ad ogni imposizione tirannica, ad ogni invasione, oppressione, barbarie. I fogolaristi hanno reso omaggio ai renitenti di tutte le leve imposte da mille dominazioni estranee all'interesse locale; ai "disubbidienti" di ogni epoca storica, a procedere dal Santo Patrono delle Penne Nere e della Guardia Svizzera oltreché del Sacro Romano Impero mitteleuropeo dei secoli andati, Maurizio, generale ribelle all'ordine di massacro di talune popolazioni alpine. Omaggio ai perseguitati, ai reclusi, ai fucilati per ribellione a guerre disumane. Omaggio agli obiettori, riscatto anche alpino non certo facile da disegni 'romani' ovvero nazionalistici italiani che hanno drogato l'antico spirito transfrontaliero delle genti di montagna. "Eppoi, è possibile che nessuno ricordi oggi le animate proteste della celebre Divisione alpina 'Julia' di fronte all'ordine di partenza per la Russia durante la Seconda Guerra Mondiale? Tutto scomparso davvero in un oblio 'politically correct', utile soltanto a non scalfire il dogma di un'obbedienza che non è affatto cittadinanza ma servitù?" ha detto, senza mezzi termini, il coordinatore di Fogolâr Civic / Fogolâr Politic "Europa Aquileiensis", prof. Alberto Travain: "Oggi, mentre si celebra per l'ennesima volta una fedeltà cieca sotto il cappello alpino, noi siamo a onorare chi è rimasto fedele solo alla sua terra, alla sua gente, ai valori, non agli Stati guerrafondai ed imperialisti ovunque in Europa e nel mondo travestiti da sacrosante Patrie nazionali!". Una "controstoria", dunque, degli Alpini, ma soprattutto delle popolazioni delle Alpi, affrancata dalla retorica e da forzati ossequi politici: si è celebrato questo, a Udine, alla Vera di San Giovanni, per iniziativa del più combattivo e libero civismo della Capitale del Friuli Storico. 'Non esiste Patria se non nel rispetto di ogni Persona' abbiamo scritto nella nostra dedica su nastro civico tricolore europeo: ogni fedeltà va condizionata a valori pregnanti, civili ed umani! Onoriamo i caduti e onoriamo le vittime, non l'assolvimento di turpi doveri civili d'aggressione di altre terre e genti quali furono le guerre d'Africa, Grecia, Jugoslavia, Russia, combattute dai nostri antenati, là mandati ad uccidere e morire! Ecco un contributo 'fuori dal coro' anche per evolvere un po' la lettura di una realtà, quella degli Alpini, sorta come Corpo militare italiano nell'Ottocento con il chiaro scopo di fidelizzare ed inquadrare genti fiere ma ingenue a beneficio evidente di uno Stato più volte poi manifestatosi patrigno la cui discutibile civiltà democratica è ben espressa anche dal palco comperto per le Autorità e da quello scoperto per l'umile plebe allestiti ai piedi del Castello di Udine, in Piazza Primo Maggio, in attesa dell'odierna grande parata!". Presente, al fianco del coordinatore Travain, alla Vera di San Giovanni, qualificata delegazione fogolarista udinese composta dalla prof.ssa Renata Capria D'Aronco e dalle cittadine Marisa Celotti e Paola Taglialegne.