“Mandi par simpri” all’arch. Amerigo Cherici, sommo interprete del luogo Udine

Il coordinatore di Fogolâr Politic "Europa Aquileiensis" prof.
Travain ha ricordato, affranto, l'improvvisamente scomparso
intellettuale "che seppe leggere più di ogni altro la trama urbana
di una città istituita per decreto esattamente otto secoli or sono".
"Un deferente, sbigottito, omaggio al professionista e all'intellettuale, all'urbanista e al civista, al procuratore dell'Arengo udinese, all'interprete colto, cosciente e brillante dello spirito dei luoghi". Davvero incredulo alla notizia dell'improvvisa scomparsa dell'arch. Amerigo Cherici, il coordinatore del movimento civista ultratrentennale Fogolâr Politic "Europa Aquileiensis" prof. Alberto Travain ha commemorato, durante un incontro sociale a Udine, domenica 5 marzo 2023, l'eminente figura culturale cittadina e non soltanto: "Qualcosa di lui permarrà per sempre lungo i cardi e i decumani di Aquileia e in quel foro udinese di Mercatovecchio che nel celebrare quest'anno, insieme alla città friulana, i propri otto secoli, dovrebbe rendergli debitamente tributo di memoria e di gratitudine per esserne stato forse il più profondo eppure incompreso e inascoltato esegeta!". E ancora: "Abbiamo perso una mente e una voce alte, che si lamentavano dell'assenza o carenza di un vero dibattito culturale locale e d'interlocutori capaci e liberi. Abbiamo perso un oratore forbito e valentissimo. Abbiamo perso un friulano d'adozione che amava visceralmente questa terra poiché ne amava antichità e bellezza. Sarà punto d'onore mai dimenticarlo e seguirne le orme culturali e civili!". Sebbene ultimamente impegnato altrove, l'arch. Cherici fu per lungo tempo eminente frequentatore dei cenacoli del civismo fogolarista udinese presieduto dal prof. Travain, al cui contributo di approfondimenti e di riflessioni fu sempre sensibile, anche quando scrisse il suo saggio-manifesto "Udine bellissima", in cui immortalò la sua fascinosa e pregnante lettura dell'"urbs" utinense. "Lo sviluppo a ventaglio del 'Forum Utini', in coerente rapporto con il Castello, è stato – alla faccia del bravo Cherici – ignominiosamente tradito da un piano di pavimentazione del Mercatovecchio davvero degno della migliore 'politica del fare' – spiace dirlo – senza pensare: di quella superficialità d'approccio con l'urbanistica e con il genio di un territorio che l'architetto giustamente additava come eminente sciagura di Udine e del Friuli. Non le mandava a dire il nostro Amerigo: uomo di sinistra, non le risparmiava nemmeno ai suoi. Persona scomoda perché votata alla ragion culturale prima ancora che a interessi di bottega: questo è stato l'arch. Cherici, nome che non solo rinnova la memoria del parco archeologico di Aquileia e dell'incantevole ciclabile per Grado, ma riverbera ora un'ombra benevola e beffarda calcante ancora le piazze e le contrade di una Capitale del Friuli banalizzata dalla saccente mediocrità di classi dirigenti e di un culturame provinciale e cortigiano associati a una società dell'effimero e del superficiale. Continueremo a combattere anche in nome di Cherici, non riconosciuto e valorizzato come meritava da un contesto locale cui tanto ebbe a dare e cui senz'altro tanto avrebbe dato se considerato adeguatamente. Inutili i cordogli, i riconoscimenti post mortem. Questa Udine maledetta e questo maledetto Friuli sanno solo piangere, forse, alla fine, lacrime di coccodrillo, mentre scompaiono dalla scena i veri grandi loro benemeriti e rimane un popolo di gnomi superbi che, naturalmente, si credono giganti!". Con una foto dell'arch. Cherici procuratore dell'Arengo udinese mentre parla al consiglio dell'assise spontanea nella Sala del Gonfalone di Palazzo D'Aronco, il prof. Travain ha siglato la nota online cui ha affidato la sua estrema attestazione di stima nei confronti del compianto, pregevole ma poco ascoltato "tribuno" culturale. "Un 'mandi par simpri'!".