Il caso del friulano Regeni e il “tradimento” italiano

Appassionata allocuzione del leader civista udinese prof. Travain ai cittadini del Friuli Venezia Giulia e della Mitteleuropa "aquileiese" nel settimo anniversario dell'impunito scempio in Egitto del giovane ricercatore di Fiumicello: "Vergogna egiziana ma anche e innanzitutto italiana!".
"Cittadine e cittadini, 'citadins nestris', 'državljani', 'Mitbürger', 'zitadini', del nostro Friuli Venezia Giulia e della Mitteleuropa aquileiese tutta, oggi, 25 gennaio 2023, sono sette anni: sono passati invano sette anni dal Caso Regeni, il ricercatore friulano massacrato impunemente in Egitto nel 2016. Ebbene cosa ha fatto la Patria Italia? Come difende l'Italia i suoi figli? Abbiamo visto governi di Sinistra e di Destra unanimi nel dimostrare al mondo come gli italiani si possano tranquillamente tagliare a pezzi che non esiste una Patria, che non esiste uno Stato in grado davvero di rivendicare, anzi di imporre, ai Barbari giustizia! Sinistra e Destra italiane al governo entrambe pronte a stringere la mano ai nuovi Faraoni d'Egitto perché fanno comodo alla politica americana, di cui siamo servi; e perché fanno comodo agli affaristi italiani. Per cui questo sarebbe patriottismo: riverirli, questi Faraoni, sarebbe patriottismo! E non parliamo poi del volgare popolo senza onore che per un vacanza a Sharm el-Sheikh è pronto a sputare sulla tomba insanguinata di un eroico connazionale! Forse se Regeni fosse nato a Trieste quando Trieste era Austria, beh, non sarebbe finita così! Il patriottismo italiano? Eccolo, il patriottismo italiano! Rispettiamo profondamente chi è animato da vero patriottismo, perché il patriottismo - il patriottismo per qualunque patria, a favore di qualunque patria - è un atto di amore, è un sentimento di affetto, per la propria terra, per le proprie terre, per la propria gente, per le proprie genti! Ma è patriottismo stringere la mano a chi si fa beffa da sette anni di un intero Paese? È patriottismo quello? I friulani forse devono cercarsi un altro Stato protettore visto che Mamma Italia è così tiepida, è di così tiepidi sentimenti, è così scarsa di sentimenti? È dal 2017, quindi sei anni fa, che, ogni 25 del mese, il Fogolâr Civic e ora il Fogolâr Politic - ovvero il civismo friulano più vero, antico, orgoglioso, radicato, irriducibile come erano gli antichi Aquileiesi - reca una dedica a Udine, presso la colonna forense della Giustizia per ricordare la vergogna egiziana ma anche e innanzitutto italiana dell'impunito Caso Regeni. Non praevalebut! Non prevarrà l'oblio, non prevarrà l'insensibile, furbesca, politica di si acconcia a lustrare le scarpe ai tiranni del mondo in cambio di risorse vitali! Non può essere questa un'Italia da amare, da rispettare ed in grado d'imporre rispetto! Un sogno, un mito: ripartiamo da questo! Non arrendiamoci a considerare questo l'unico modo di stare al mondo! Non era questa l'Italia di chi volontariamente si è battuto, per secoli, per renderla libera e migliore! Non è il nostro Friuli Venezia Giulia questa incredibile Regione prima fra tutte che a togliere lo striscione rivendicativi di giustizia per il nostro Regeni! Che vergogna! Una vergogna terribile, atroce! Ma quale insegnamento per la gioventù? Cosa deve imparare la gioventù di oggi da noi? Da docente ricordo perfino l'ostilità ad affrontare il tema, ad affrontare il tema a scuola, per esempio in un insopportabile hinterland udinese da strapaese, dove l'argomento dava fastidio: dava fastidio a questo e a quel politico. Infastidiva. Infastidiva anche lo stupido pragmatismo da osteria friulano che in Regeni ha visto spesso un rompiscatole più che un eroico figlio della Patria friulana. Non è questo il nostro Friuli Venezia Giulia! Non è questo: ne aspettiamo un altro!". Appassionata, vibrante ma cruda constatazione del fallimento politico e culturale italiano di fronte a una prova di vero e legittimo patriottismo oltreché di umanità e devozione alla giustizia quale quella richiesta dal Caso Regeni. Questa la sintesi dell'accorata allocuzione in lingua italiana che il prof. Alberto Travain, leader del movimento culturale civista ultratrentennale friulano del Fogolâr Civic oltreché del suo odierno braccio politico, Fogolâr Politic, ha rivolto online alla cittadinanza di tutto il Friuli Venezia Giulia nonché idealmente della restante Mitteleuropa figlia di Aquileia, mercoledì 25 gennaio 2023, settimo anniversario della scomparsa in Egitto del probo ricercatore friulano inviso al regime del generale al-Sisi. Alle spalle del coordinatore fogolarista, il Tricolore civico regionale ed europeo, simbolo locale ed internazionale di radicato e rinnovato civismo. Il noto tribuno e intellettuale udinese ha ricordato il presidio popolare reiterato il 25 di ogni mese, presso la Colonna della Giustizia, in Piazza Libertà, a Udine, replicato da sei anni nell'indifferenza di larga parte della stampa locale ma non di tanti cittadini e turisti che, dal 2017, curiosi si fermano a leggere e a fotografare la singolare targa in friulano ed inglese con l'effige di Regeni associata a quella della "Fortitudo Utinensis", simbolo storico della più irriducibile tenacia friulana.